La nascita dei safari in Africa Orientale

Una delle domande più comuni che ci vengono rivolte è la seguente: “meglio fare un safari in Kenya o in Tanzania?" La risposta più corretta è che entrambe sono scelte eccellenti e, in ultima analisi, si tratta di una decisione personale influenzata spesso e volentieri da ciò che si è visto nei documentari.

La parola safari è oggi utilizzata per identificare un determinato tipo di esperienza (come i “safari artici” alla ricerca dell'orso polare in Canada, https://www.impronteanordovest.com/viaggi/canada/animali-esplorazioni/canada-avventura-tra-gli-orsi-polari). Il termine si traduce in "viaggio" in lingua Swahili, l'idioma parlato in Tanzania e Kenya, ma fino alla metà del secolo scorso era sinonimo di battuta di caccia ed i racconti di Hemingway narrano egregiamente come si svolgevano i safari dell'epoca.

Storicamente il Kenya è descritto come il luogo di nascita dei safari a scopo turistico e fino agli anni '80 l'Africa Orientale (ex colonia inglese) era la destinazione preferita dagli amanti della fauna selvatica. https://www.iwsafari.com/viaggi/kenya/safari-lodge/kenya-born-free

La Tanzania ha colmato il gap iniziale dovuto all'essersi affacciata al turismo parecchi anni dopo ed ormai entrambe le Nazioni offrono livelli di qualità simili pur nelle differenze culturali e geografiche che le contraddistinguono.

Ospitando due dei parchi naturali più famosi del continente africano, il Masai Mara e il Serengeti, e grazie anche all'influenza dei documentari e di film come “La mia Africa” e “Il Re Leone”, questi due Paesi confinanti hanno visto crescere in maniera esponenziale il numero di turisti ispirati e affascinati dalle immagini che mostrano i paesaggi e la variegata fauna che ivi prospera e compie il ciclo della vita senza alcuna interferenza umana.

https://www.iwsafari.com/viaggi/tanzania/safari-lodge/tanzania-le-grandi-pianure-e-ngorongoro

L'ecosistema Serengeti-Mara, celebrato come una delle Sette Meraviglie del Mondo Naturale, ospita la più grande migrazione terrestre di animali del pianeta. Oltre1,2 milioni di gnu, 300.000 zebre ed una moltitudine di gazzelle e antilopi si muovono in un costante circolo in senso orario attraverso il Serengeti e il Masai Mara, alla ricerca dei pascoli più verdi. Durante il percorso la selezione naturale fa il suo corso e solo i più forti sopravvivono ai branchi di predatori ed al guado dei fiumi Mara e Grumeti nei quali vivono in perenne agguato gli enormi coccodrilli del Nilo.

ttps://www.iwsafari.com/viaggi/tanzania/safari-lodge/tanzania-serengeti-experience

Serengeti migration

Quando si confrontano i due Paesi è importante sapere che la Tanzania ha una superficie di 947.300 km² contro i 580.370 km² di quella del Kenya. Bagnate dall'Oceano Indiano queste due nazioni sono la patria del popolo Swahili, presentano coste di sabbia bianca contornate da palme da cocco e insediamenti di straordinaria bellezza; Lamu, in Kenya, è considerata la città Swahili più antica e meglio conservata della costa dell'Africa orientale. Molti ritengono che la città vecchia di Lamu sia come la Stone Town di Zanzibar di 40 anni fa, ed entrambe le destinazioni sono state inserite nell'elenco dei siti Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Il Kenya vanta una bellezza naturale abbagliante in alcuni dei luoghi più incontaminati del pianeta. Con oltre 50 parchi nazionali e riserve, i variegati paesaggi del Kenya costituiti da foreste tropicali, savane alberate, pianure, spiagge di sabbia bianca, deserti e montagne, non deluderanno gli appassionati di safari fotografici. E tutto in un vivace mix di etnie, idiomi, usi e costumi di oltre 40 gruppi etnici diversi.https://www.iwsafari.com/viaggi/kenya/camping-safari/kenya-lago-turkana-il-mare-di-giada

La Tanzania è una terra di pianure ondulate, catene montuose spettacolari, laghi pittoreschi e spiagge incontaminate di sabbia bianca. Nonchè la patria della più alta montagna d'Africa, il Kilimanjaro, scalabile in 5 giorni di trekking e sulla cui sommità resiste a fatica la tanto fotografata calotta glaciale purtroppo in via di scioglimento. https://www.iwsafari.com/viaggi/tanzania/trekking/trekking-sul-kilimanjaro-marangu-route

I vasti parchi nazionali del Paese pullulano di fauna e avifauna, rendendo la Tanzania una delle principali destinazioni per i safari. In entrambi i Paesi dopo qualche giorno passato nei parchi vale la pena raggiungere le coste ed immergersi sotto le onde dell'Oceano Indiano per ammirare le incontaminate barriere coralline prima di rilassarsi sulle spiagge assolate e gustare un piatto di pweza nazi, polpo cucinato nel cocco, piatto tipico della cucina swahili

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Il clima

Il clima del Kenya varia a seconda delle località, ma in generale è caldo tutto l'anno con oscillazioni di temperatura determinate dall'altitudine. Ci sono due stagioni secche, da dicembre a marzo e da luglio a ottobre. Da luglio a ottobre è un buon periodo per visitare il Paese per via della Grande Migrazione nella Riserva Nazionale Maasai Mara.

La Tanzania è una destinazione aperta tutto l'anno, con fluttuazioni di temperatura determinate principalmente dall'altitudine e dalla vicinanza all'oceano. Da metà dicembre a tutto febbraio è il periodo della breve stagione secca, mentre da giugno a ottobre la lunga stagione secca. Giugno e luglio sono un periodo molto popolare per vedere la migrazione degli gnu nel Parco Nazionale del Serengeti.

Parchi e riserve nazionali

Le principali aree protette del Kenya sono costituite da 23 parchi nazionali, 28 riserve nazionali, 4 santuari nazionali, 160 riserve naturali, 4 parchi nazionali marini e 6 riserve nazionali marine. Il parco di Tsavo Est, data la vicinanza con l'Oceano Indiano, offre l'opportunità di unire safari e mare per chi avesse pochi giorni a disposizione. https://www.iwsafari.com/viaggi/kenya/estensioni-mare/kenya-diani-beach-e-tsavo-east-national-park

Nella Rift Valley, la grande fossa tettonica che attraversa l'Africa dall'Etiopia al Mozambico, si trovano 9 laghi, alcuni dei quali salini e alcalini; Turkana, Logipi, Baringo, Bogoria, Nakuru, Elmenteita, Naivasha, Magadi e Natron, allineati sull'asse nord sud uniscono geograficamente l'Etiopia con la Tanzania e senza dubbio valgono un viaggio dedicato. https://www.iwsafari.com/viaggi/kenya/safari-lodge/kenya-i-grandi-laghi-amboseli-e-il-masai-mara

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In Tanzania 21 parchi nazionali, 22 aree di gestione della fauna selvatica, l'area di conservazione di Ngorongoro, 29 aree controllate dalla selvaggina e 18 riserve marine rendono il Paese un eden per gli amanti della natura; studi approfonditi han rivelato che qui è presente la più grande concentrazione di animali per chilometro quadrato di tutto il continente. La zona sud del Paese offre safari memorabili e la possibilità di visitare il Nyerere National Park, ex Selous Reserve; quest'area protetta è la più vasta d'Africa, ha una superficie più ampia della Svizzera ed in parte è ancora inesplorata. Safari walking e boat cruise sul fiume Rufiji coinvolgono i visitatori in un'esperienza unica ed entusiasmante. https://www.iwsafari.com/viaggi/tanzania/safari-lodge/tanzania-i-parchi-del-sud

Costa Swahili

Alcune delle più note località costiere del Kenya, situate nei dintorni di Mombasa, sono ben sviluppate e offrono una buona selezione di tipologie di resort per tutti i livelli di prezzo. Facilmente raggiungibili tramite l'aeroporto internazionale di Mombasa, queste spiagge possono diventare piuttosto affollate. Lontano dalle folle di turisti, le spiagge meno frequentate di Lamu, Msambweni e Watamu offrono un'esperienza più appartata in un ambiente splendido. Diani è una spiaggia pluripremiata e probabilmente la più famosa del Kenya, che offre una buona selezione di resort di lusso e case private. Data la sua popolarità, Diani è molto più grande delle spiagge meno conosciute di Lamu, Msambweni e Watamu. https://www.iwsafari.com/viaggi/kenya/estensioni-mare/kenya-elewana-afrochic-diani-beach

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In Tanzania, a differenza del Kenya, la zona costiera continentale offre poca scelta di hotel e resort di lusso in quanto questo tipo di turismo è concentrato sull'arcipelago di Zanzibar e sull'isola di Mafia. Considerate le destinazioni perfette da visitare alla fine di un safari, l'arcipelago è composto da due principali isole, Unguja (comunemente chiamata Zanzibar) e Pemba; Zanzibar, l'isola delle spezie, che tra le tante particolarità ha quella di aver dato i natali a un certo Farrokh Bulsara universalmente conosciuto come Freddie Mercury, è dotata di un aeroporto internazionale e grazie all'ampia scelta di attività attrae moltissimi turisti. https://www.iwsafari.com/viaggi/tanzania/estensioni-mare/zanzibar-karafuu-beach-resort-spa

La vicina isola di Pemba, meno sviluppata di Zanzibar, conserva ancora parte della foresta originaria e offre un'esperienza di spiaggia appartata e tranquilla. La costa è più frastagliata e non bisogna perdersi le uscite in barca ai vicini isolotti di sabbia bianca. https://www.iwsafari.com/viaggi/tanzania/estensioni-mare/tanzania-pemba-fundu-lagoon

A sud dell'arcipelago di Zanzibar troviamo l'isola di Mafìa, il cui nome pare derivi dalle parole swahili “mahali pa afya” letteralmente luogo della salute; è incantevole, remota, con pochi resort ed un turismo intimo ed è uno dei pochi luoghi dove poter ammirare il più grande pesce vivente, lo squalo balena.https://www.iwsafari.com/viaggi/tanzania/estensioni-mare/tanzania-mafia-island-lodge

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Comunità etniche

Il Kenya conta più di 40 gruppi etnici, ognuno con una propria identità, una varietà di tradizioni culturali e lingue distinte. Il gruppo etnico più numeroso è quello dei Kikuyu. La lingua nazionale del Kenya è il Kiswahili, insieme all'inglese son le due lingue ufficiali insegnate nelle scuole https://www.iwsafari.com/viaggi/kenya/safari-lodge/kenya-sulle-tracce-dei-samburu

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In Tanzania si contano oltre 120 gruppi etnici con lingue, culture, storie, tradizioni e costumi diversi. I Sukuma sono il gruppo etnico più numeroso del Paese. Il Kiswahili nato a Zanzibar come lingua commerciale dalla fusione di parole arabe, persiane e bantu è, insieme all'inglese, la lingua ufficiale del Paese.https://www.iwsafari.com/viaggi/tanzania/trekking/tanzania-dai-pastori-guerrieri-ai-cacciatori-raccoglitori

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Curiosità linguistiche

Il Kiswahili è parlato in molti Stati africani e non è raro trovare Sud Sudanesi o Zambiani che lo parlino; a Zanzibar, dove la lingua è nata e dove si parla il Kiswahili saanifu (grammaticamente perfetto e senza il mix di altre parole come avviene ad esempio in Kenya) c'è un modo di dire ironico ma veritiero che racconta come la lingua sia parlata nelle altre nazioni:

Il Kiswahili nasce a Zanzibar, vive in Tanzania, diventa vecchio in Kenya, muore in Uganda e viene sepolto in Congo.

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La cucina tipica


La cucina keniota varia a seconda della zona del Paese che si visita. La regione costiera è famosa per il pesce, mentre nelle zone interne sono più diffusi i cibi a base di cereali. Le città, invece, sono influenzate dalla cucina internazionale, come il curry indiano e le focacce. I cibi più popolari sono l'Ugali (un impasto a base di farina di mais), il Nyama Choma (capra, manzo o agnello alla brace), i fagioli e il mais. Una varietà di piatti, soprattutto quelli swahili, sono aromatizzati con spezie come cocco, cumino, coriandolo, tamarindo e curcuma. Il Mutura, una salsiccia di capra tritata alla brace, è uno dei cibi di strada più popolari del Paese.

L'arrivo dei cittadini indiani in Africa orientale, in particolare in Tanzania, ha influenzato moltissimo la cucina locale dove le spezie giocano un ruolo importante in tutti i principali piatti. Specializzata in pesce e frutti di mare, le zone costiere del Paese utilizzano il latte di cocco per creare salse al curry, mescolate con molte spezie. Nell'entroterra, invece, la Tanzania predilige la carne alla brace, nota come Nyama Choma. Anche il piatto nazionale Ugali (servito con carne al curry, pesce o verdure) è molto popolare, così come le banane grigliate o stufate in piatti salati accompagnate dagli immancabili chapati. L'"isola delle spezie", Zanzibar, è nota per i suoi curry di pesce e cocco e per il riso, speziato con cumino, cocco, masala o pilau.

Come avrai capito, non esiste una risposta univoca alla domanda “meglio fare un safari in Kenya o in Tanzania?”; piuttosto la domanda dovrebbe essere “quale Paese voglio visitare per primo”?

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